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Abbiamo contattato Andrea Giammaria, difensore e capitano del Ferraris Villanova, per sapere come sta vivendo questa pausa dal campo e non solo. Alla sua seconda stagione al “Ferraris“, il centrale classe ’91 ci parla anche del gruppo, della passione che c’è intorno alla squadra a partire dai presidenti per poi arrivare dai tifosi. Queste le sue parole in esclusiva per noi di Gol in Rete.

Quanto le manca il campo?

“Il campo per me è qualcosa di vitale, di quotidiano. La mattina andavo a lavoro e mettevo in macchina la borsa per la sera, perché a questi livelli si gioca al calcio esclusivamente per passione, per divertimento, per staccare un’oretta la mente dalla routine. Purtroppo, in questo momento , non fare più ciò che ormai era diventato abitudine mi manca. Mi manca andare al campo, mi manca vedere i nostri tifosi sugli spalti, mi manca stare con i compagni, ma soprattutto mi manca la convocazione del venerdì sera, l’adrenalina della partita, l’appello dell’arbitro”.

Come si tornerà in campo mentalmente ma soprattutto fisicamente?

“É la paura un po’ di tutti gli addetti ai lavori, soprattutto dopo un periodo così lungo, poiché la maggior parte delle squadre non gioca una partita ufficiale da febbraio, ormai 10 mesi fa. L’allenamento è fondamentale, ma allenarsi e non vedere vicino l’obiettivo della gara è difficile. Sta a noi che facciamo questo sport da anni trovare le giuste motivazioni, cercare di capire e far capire che prima o poi si riprenderà e chi si è allenato meglio in questo periodo, alla fine, farà vedere i risultati sul campo. So che è difficile, ma è cosi. Poi sta a ognuno di noi, con la propria coscienza, impegnarsi e sacrificarsi, per non mandare all’aria quanto fatto durante la preparazione e presentarsi alla ripresa in buone condizioni”.

Che gruppo c’è al Ferraris Villanova? Dove potrà arrivare la sua squadra?

“Il Villanova è una famiglia! L’anno scorso quando ho parlato per la prima volta con i presidenti, Trotto e Benigni, sono rimasto semplicemente travolto dalla loro passione. Fanno un calcio genuino, popolare, ambizioso e importante. Scelgono personalmente le persone, gli uomini, i calciatori con i quali parlano, ci si confrontano, spiegano la loro proposta e ascoltano le risposte. Sono pochi anni che sono alla guida di una società, ma hanno tutti i presupposti per farlo a lungo. Il Villanova non è solamente giocatori e presidenti. Il Villanova è circondato da tantissime persone che nutrono la stessa passione, dai dirigenti agli accompagnatori, dai tifosi ai genitori… a proposito, vorrei spendere due parole per una grandissima persona a noi molto cara, a me personalmente molto cara: Elio Minati, recentemente scomparso. Elio era, anzi è, il nonno di un nostro compagno di squadra, una delle colonne di questa società, una persona che nonostante l’età era il primo tifoso di tutti noi. Ci ha sempre seguito negli allenamenti, nelle partite in casa e nelle trasferte. La prima vittoria sul campo la dedicheremo sicuramente a lui.
Il gruppo quest’anno è importante, è un buon mix tra giovani giocatori e calciatori di esperienza. In questi due anni siamo cresciuti molto, hanno costruito una buonissima rosa, ma sarà sempre il campo a dire se hanno avuto ragione o meno. Sicuramente faremo di tutto per farci trovare pronti e per ambire ai primi posti in classifica”
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