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Inizia la terza settimana senza calcio dilettantistico: niente partite, allenamenti al singolare e tanta voglia di ricominciare, tra dubbi e una sola certezza. Questo almeno fino al 24 novembre, la domenica per tutti sarà fuori dai rituali dell’appello dell’arbitro, l’urlo che carica la squadra, l’ingresso sul campo in sintetico (o in terra battuta, per quei pochi che sono rimasti). Valerio Campagnoli, giocatore, cofondatore e Social Media Manager dello Zena, traccia un primo bilancio sulla squadra e sull’esperienza personale. Ecco cos’ha detto in esclusiva ai nostri microfoni.

UN BILANCIO FORZATO PER VIA DELLA PANDEMIA– “Indubbiamente lo stop è arrivato nel nostro momento migliore: abbiamo vinto tutte le gare ufficiali (il derby di Coppa Italia col Guidonia e le tre di campionato successive al match rinviato a Rieti contro la BF Sport). Anche mentalmente eravamo molto carichi ma lo siamo tuttora: i ragazzi stanno continuando ad allenarsi con gran motivazione, anche se non è facile tenere botta quando mancano ancora venti giorni alla ripresa probabile e tutt’altro che scontata. Io riavvolgerei il nastro da quest’estate: dopo il primo anno di assestamento con mister Corbo dove ci siamo tolti delle belle soddisfazioni, vincendo contro squadre che son poi salite in Eccellenza. Siamo entrati in una fase di transizione profonda dopo 3 anni e abbiamo intrapreso strade diverse e del gruppo che ha vinto la coppa Lazio siamo rimasti in molti.”

IL CAMBIO IN PANCHINA HA PORTATO ALLA RINASCITA – “E’ arrivato un vincente nato come Diego Porcari, che pur all’esordio in Promozione ci ha messo pochissimo a instillarci una mentalità d’attacco degli spazi. Assieme a lui una persona espertissima come il Prof Alessandro Vecchi e il termine prof non è a caso, visto come cura maniacalmente ogni aspetto del singolo giocatore: dall’alimentazione, alla mentalità, per poi arrivare alla preparazione atletica vista con un occhio diverso, innovativo e che indubbiamente ci sta premiando. I ragazzi sono tutti rigenerati: corrono e attaccano, posseggono palla e si difendono e tutto il nuovo staff che seguiva mister Porcari al Villa Adriana è affiatato come non mai. Un dettaglio in particolare che adoro: ogni singola persona svolge il proprio incarico in maniera impeccabile. Curiamo i dettagli come una scuderia di Formula 1, augurandoci magari di essere una Mercedes più che la Ferrari di quest’anno (si scherza, chiaramente). Sulla squadra, ben poco da dire: il gruppo è a sua volta compattissimo nonostante tanti nuovi innesti. E siamo molto amici anche fuori dal campo: i ragazzi che escono assieme una volta poggiata la borsa sono sempre un bel segnale.”

ZENA, UNA REALTA’ DI CUI ESSERE FIERI – “Indubbiamente tre anni fa è iniziato un percorso dal felice incontro tra il Presidente Massimo Campagnoli, Ivan Pannunzi (un plauso particolare a quest’ultimo per i diversi colpi di mercato), Alessandro Ballacci e Cristian Cocco. Abbiamo coniugato esperienza e intraprendenza. Ringrazio ancora il cielo per quel caffè preso su a Montecelio: ora grazie a loro siamo una realtà rispettata e ben introdotta nel panorama calcistico tiburtino. E la cosa che fa sorridere il cuore è come, in un modo o nell’altro, siamo riusciti a portare la realtà genoana a Roma, incuriosendo e avvicinando le persone a quello che, semplicemente, è il club che ha portato il calcio in Italia. Legare lo spirito genovese, tramite i post sulla Serenissima Superba Repubblica, a un territorio importante calcisticamente e ricco di storia come Montecelio è un connubio che affonda le radici in due culture apparentemente diversissime tra loro.”

QUANDO L’ESPERIENZA PERSONALE SI FONDA CON QUELLA PROFESSIONALE – “Mi considero un proletario del calcio: pur di giocare e stare coi miei amici ho rinunciato a intraprendere una carriera come giovane di Lega, ragion per cui spero a breve di fare il mio esordio in Promozione, anche se in un’età non verdissima. E non nego di essere molto fiducioso: abbiamo un portiere top class come Francesco Maiorani, lui ci ha regalato diversi punti fin da subito con le sue parate. Sia il giovane Edoardo Virgili che io abbiamo le carte in regola per ritagliarci uno spazietto. Il mio obiettivo è giocare almeno un minuto in ognuna delle categorie regionali, dall’Eccellenza alla Terza Categoria. Sarebbe un piccolo record, che dedicherei a mio fratello, sempre con me. Ho comunque giocato l’amichevole contro la Polisportiva Monti Cimini, e abbiamo ceduto all’ultimo contro una squadra proiettata verso la Serie D. Non male come inizio.”

LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL ANCORA NON SI VEDE. QUANDO FINIRA’ TUTTO? – “Non saprei, se non che un nuovo lockdown aggiungerebbe altro dolore e altre crisi a un sistema generale e non parlo solo del calcio dilettantistico. Motivo per cui non sottovalutiamo quest’emergenza mondiale, stiamo attenti sempre, e soprattutto non minimizziamo. Il problema c’è, senza per forza entrare al pronto soccorso per vedere coi propri occhi.”

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