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E’ passato poco più di un mese dalle ultime partite giocate e la mancanza è incolmabile.

“Ah! da quando Senna non corre più.

Ah! da quando Baggio non gioca più.

Oh no, no! Da quando mi hai lasciato pure tu...

non è più domenica!”

Marmellata #25 – Cesare Cremonini

Non ci sono parole più adatte per cominciare questo articolo: “Da quando mi hai lasciato pure tu… non è più domenica” e in effetti non è più domenica per noi amanti del calcio dilettantistico. E’ passato poco più di un mese dalle ultime gare giocate, poche a dir la verità, sono state di più le gare rinviate che quelle giocate ma non è questo il punto.

Il punto è che ci manca la tensione prima della gara, una tensione che per molti arriva già dal lunedì, perché non fai in tempo a gioire per una vittoria o assorbire il sapore amaro della sconfitta, che pensi già alla partita successiva.

Per gli addetti ai lavori poi c’è tutto lo sbattimento del preparare il match, poi gli allenamenti, le liste e tutto il resto. Per noi tifosi c’è da calcolare il percorso per quella trasferta che sembra lunga ma che in realtà è dietro l’angolo, la trasferta dove ti perdi e molte volte non riesci a trovare lo stesso il campo ed è per questo che parti sempre quella mezz’oretta prima.

Non è più domenica

Non è più domenica perché ci manca il chiacchiericcio prima del fischio d’inizio con gente che vedi solo quel giorno. Non è più domenica perché ci manca ascoltare lo speaker annunciare le formazioni e rimanere sorpresi nel sentire le scelte dei mister. Non è più domenica perché ci manca sbraitare in tribuna per un gol subito oppure per un’occasione fallita dalla propria squadra. Non è più domenica perché ci manca esultare come matti per un gol che aspettavi già da quando ti sei alzato dal letto. Non è più domenica perché ci manca l’abbraccio a fine partita per quella vittoria che è fondamentale per la classifica.

Ok alcuni di questi punti in tempi di Covid-19 li eviterei per via delle regole da rispettare, ma il senso di quello che ho detto è molto chiaro. Ad impedire tutto questo c’è una forza più grande di noi e con il senno di poi è anche stato giusto fermare tutto. Ma la speranza di riprendere tutte le attività è molto alta perché senza tutto questo ci sentiamo un po’ persi, tutti un po’ persi.

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