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Ricomincia il valzer del campionato di Eccellenza che torna nella sua veste originale dei due gironi. Una normalità data anche dal ritorno dell’evento aspettato da addetti ai lavori di Eccellenza e Promozione: la Festa dei Calendari. Ora però andiamo ad analizzare quelle che sono state le indicazioni uscite dall’urna del Grand Hotel Duca d’Este. Un urna che, ha dispetto di quanto si vociferava nella calda estate agostana, lascia diversi punti di riflessione. Ma andiamo nel dettaglio.
Eccellenza – Girone A
Nel Girone A tutto o quasi confermato come nelle stagioni pre-covid. Dato il mercato estivo a farla da padrona con tutta probabilità dovrebbe essere l’Unipomezia. Il presidente Valle non ha lesinato sforzi per consegnare a mister Scudieri un vero e proprio top team. Dietro i pometini, in primis, vedo W3 Maccarese e Civitavecchia che, già lo scorso anno, hanno ben figurato: una cogliendo i Play Off e l’altra, ahimè, vincendo la Coppa Italia Regionale. Ad un organico già competitivo e coeso hanno inserito dei puntelli importanti e abituati a vincere come Citro (W3 Maccarese) e Hrustic (Civitavecchia).
Un gradino più in basso ma solo per gli alti e bassi dello scorso anno la Favl Cimini anche se la compagine viterbese può vantare una coppia d’attacco di tutto rispetto. Alessandro Di Mario e Lollo Di Curzio se dovessero mantenere le previsioni di inizio stagione portano con loro una dote di goal estremamente importante. Le outsider del Girone saranno sicuramente Campus Eur e Anzio. La prima ha puntato sul duo Cano–Otero, freschi neo promossi con il Pomezia e sull’esperienza e i calci da fermo del sempre eterno Delgado. I secondi hanno invece puntato su qualcosa che si vede raramente nel calcio laziale, la continuità e la programmazione. Il duo Guida–Zenga ha dato fiducia ad un gruppo in grado di centrare i Play Off lo scorso anno, puntellando la difesa orfana di Busti con l’acquisto di Fusaroli.
Girone B
Nel Girone B la prima sorpresa è vedere, in questo raggruppamento le due tiburtine: Villalba e la neo promossa Vicovaro. Alla stessa stregua della Vis Sezze nel Girone A. Analizzando le forze in campo, nel girone meridionale, salta subito agli occhi lo scontro tra due nobili del calcio laziale come Sora e Colleferro. La prima nonostante abbia perso il suo capocannoniere Rossi, ha comunque acquistato due esterni come Pagliaroli e Corsetti e un centrocampista di sicuro affidamento come Jammeh. Il Colleferro con Ciccio Cardillo, Parfait, Criscuolo e Moriconi ma che dovrà far fronte al lungo infortunio di Paolacci. Per storia e blasone, nonché per acquisti estivi, le due compagini vanno sicuramente inserite in pole position.
Dietro di loro va inserito l’Anagni che ha allestito una squadra di tutto rispetto con innesti oculati e intelligenti come Fatati, Pucino, De Vita e Basilico. Anche il Gaeta si candida a sicura protagonista nonostante stia partendo molto a fari spenti nonostante una rosa di sicuro valore. Come di sicuro valore sono gli effettivi di Audace, Ferentino e Certosa anche se, a mio avviso, difettano di alcune pedine nei ruoli chiave per poter essere messe in una posizione più alta della mia personale griglia di partenza.
Infine analizzando le tiburtine, sono molto curioso di vedere il Villalba di mister Leone che ha condotto un mercato molto molto intelligente prendendo La Rosa e un giocatore forte ma sempre troppo sottovalutato come Silvagni e ha mantenuto una rosa di sicuro affidamento con i vari Laurato, Regis, Shainas e D’Astolfo, poi in panchina una vecchia volpe di questa categoria (Leone) e una presidenza equilibrata (Scrocca), può dare quel quid in più che può candidare i biancorossoblu ad outsider del Girone.
Linea verde, invece per il Vicovaro di Lillo che ha puntato su tanti giovani interessanti ma con una discreta esperienza vedi i vari Orlando, Condrò e Chianciani vicino a veterani come Ranieri, Taverna e Necci. Se proprio vogliamo trovare una pecca alla squadra del Presidente Maugliani forse manca una prima punta di ruolo ma, nonostante ciò, il mercato arancioverde merita una sufficienza piena.
A cura di Enrico Pagliaroli.
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